Lavoratori atipici: nuove tutele in arrivo dall’Unione europea
- Rif. Ipsoa
- 14 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Rif. Ipsoa
Il Parlamento e il Consiglio UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla proposta della Commissione europea per una nuova direttiva che crei condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili, in particolare per i lavoratori atipici. Si prevede una più ampia tutela dei loro diritti e obblighi fin dall'inizio del rapporto lavorativo e la possibilità per i lavoratori con un contratto a zero ore di accettare un ulteriore incarico da un altro datore di lavoro.
Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno sottoscritto, il 7febbraio 2019, un accordo volto a garantire condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili ai lavoratori atipici e delle piattaforme. Si tratta di un accordo provvisorio, raggiunto su proposta della Commissione UE, per una nuova direttiva con la quale sarà previsto che tutti i lavoratori, indipendentemente dalla durata del contratto e dal numero di ore di lavoro, saranno informati dei loro diritti e obblighi fin dall’inizio del rapporto lavorativo e avranno il diritto di concordare con il datore di lavoro i periodi in cui sono disponibili e il preavviso che devono ricevere.
L’obiettivo dichiarato è quello di ampliare e aggiornare gli obblighi vigenti di informare ogni lavoratore in merito alle condizioni di lavoro e introdurre nuove norme minime per garantire che tutti i lavoratori, inclusi quelli che hanno contratti atipici, beneficino di maggiore prevedibilità e chiarezza per quanto riguarda le loro condizioni di lavoro.
I lavoratori a chiamata non potranno più essere licenziati se rifiutano un lavoro con un preavviso molto breve mentre i datori di lavoro non potranno più impedire ai lavoratori con un contratto a zero ore di accettare un ulteriore incarico da un altro datore di lavoro.
“Tuteleremo un maggior numero di lavoratori in tutta Europa, in particolare coloro che, sempre più numerosi, sono attivi nelle nuove forme di lavoro come i lavori flessibili e i contratti a chiamata, nonché i lavoratori domestici” ha spiegato Marianne Thyssen, commissaria per l’Occupazione.
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