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Jobs Act: approvato il Decreto sulla semplificazione

  • Rossella Schiavone - Funzionario del Ministero del
  • 7 set 2015
  • Tempo di lettura: 5 min

A seguito dell’approvazione del decreto inerente la “Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini ed imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità”, tante sono le novità cui dovremo abituarci a partire dalle comunicazioni telematiche fino alla dimissioni/risoluzioni su moduli numerati, datati e scaricati dal sito del Ministero del Lavoro.

Il Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2015 ha approvato, in via definitiva, gli ultimi 4 decreti legislativi che completano l’attuazione del Jobs Act, legge delega n. 183/2014.

Nello specifico i decreti legislativi sono relativa a:

- Razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini ed imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità;

- Riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive;

- Razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale

- Riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in deroga in costanza di rapporto di lavoro.

Composizione del decreto sulla semplificazione

Il decreto c.d. sulla semplificazione è sicuramente quello che è, e sarà, oggetto di maggior dibattito in quanto tante, complesse e di grande impatto sono le nuove norme.

Per avere giusto un’idea degli argomenti trattati, basti pensare che lo stesso si compone di n. 3 titoli:

1. II Titolo I reca disposizioni in materia di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti e revisione del regime delle sanzioni e si suddivide in quattro capi:

- il Capo I concerne la razionalizzazione e semplificazione in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità;

- il Capo II concerne la razionalizzazione e semplificazione in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro;

- il Capo III concerne la razionalizzazione e semplificazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro;

- il Capo IV concerne la revisione delle sanzioni in materia di lavoro e legislazione sociale;

2. II Titolo II reca disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità e si compone di due Capi:

- il Capo I reca disposizioni in materia di rapporti di lavoro;

- il Capo II reca disposizioni in materia di pari opportunità;

3. Il Titolo III si compone di un solo articolo che disciplina l’entrata in vigore del provvedimento.

Le comunicazioni telematiche ed il LUL

Particolare importanza, ai fini della tanto agognata semplificazione e lotta alla burocrazia, assume la previsione dell’obbligo dell’invio esclusivamente telematico di tutte le comunicazioni in materia di rapporti di lavoro, collocamento mirato, tutela delle condizioni di lavoro, incentivi, politiche attive e formazione professionale, compreso il nulla osta al lavoro subordinato per cittadini extracomunitari nel settore dello spettacolo.

Chiaramente occorrerà attendere l’emanazione di un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, che dovrebbe essere emanato entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo.

Non da meno è la previsione della tenuta presso il Ministero del Lavoro, in modalità telematica ed a decorrere dal 1° gennaio 2017, del libro unico del lavoro.

Anche in questo caso spetterà ad un decreto del Ministro del Lavoro stabilire le modalità tecniche e organizzative per l’interoperabilità, la tenuta, l’aggiornamento e la conservazione dei dati contenuti nel LUL.

Disposizioni in materia di rapporti di lavoro

Le questioni forse maggiormente dibattute nell’ultimo periodo sono state, comunque, quelle relative alle disposizioni in materia di rapporto di lavoro (Titolo II, Capo I) i cui principali interventi riguardano:

- la revisione dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori relativo al controllo a distanza del lavoratore, al fine di adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica, pur nel rispetto delle disposizioni in materia di privacy;

- la possibilità per i lavoratori di cedere gratuitamente ai propri colleghi i riposi e le ferie maturate, con esclusione dei giorni di riposo e di ferie minimi garantiti dalla legge, per consentire l’assistenza ai figli minori che, per le particolari condizioni di salute, hanno bisogno di assistenza e cure costanti da parte dei genitori;

- l’introduzione con decreto ministeriale, per i lavoratori del settore privato, di ipotesi di esenzione dal rispetto delle fasce di reperibilità in caso di malattia, così come già avviene per i lavoratori del settore pubblico;

- l’introduzione di modalità telematiche per effettuare le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro mediante l’utilizzo di appositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso il proprio sito istituzionale e la conseguente nullità di qualsiasi altra forma di effettuazione di dimissioni.

I chiarimenti del Governo

Con particolare riferimento alle modifiche apportate alla Legge n. 68/1999, relativa al lavoro dei disabili, nella conferenza stampa tenutasi alla conclusione del Consiglio dei Ministri, il ministro Poletti ha affermato che le correzioni approvate mirano ad aumentare la percentuale degli iscritti al collocamento obbligatorio che viene concretamente avviata al lavoro (che attualmente è inferiore al 3% degli iscritti), attraverso una semplificazione della normativa ed il mutamento del sistema degli incentivi.

Relativamente ai controlli a distanza, per il Ministro del Lavoro, l’intento perseguito dal Governo è stato quello di passare ad una norma chiara, che disciplini espressamente anche l’utilizzo degli strumenti di lavoro, oltre che gli impianti fissi di videosorveglianza, pur sempre nel rispetto del Codice della Privacy.

A quanto sopra si aggiunge la chiarezza della possibilità di ammettere, come prova di una possibile violazione disciplinare, le informazioni raccolte dal datore di lavoro con i sistemi di controllo, purché sia stato rispettato anche l’obbligo di informazione preventiva e congrua ai lavoratori sulle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli stessi.

La norma non prevede l’obbligo di accordo della RSA/RSU o autorizzazione preventiva della DTL competente, per gli strumenti utilizzati dal lavoratore al fine di rendere la prestazione lavorativa e per gli strumenti di registrazione degli accessi e delle uscite; tuttavia – come il Ministro del Lavoro ha chiarito in conferenza stampa – qualora su tali strumenti vengano installate applicazioni che permettano anche il controllo dei lavoratori, gli stessi rientrerebbero nell’obbligo generale dell’accordo/autorizzazione.

Infine, per la lotta alle c.d. dimissioni in bianco, l’intenzione è quella di arrivare a dimostrare la volontà del lavoratore di dimettersi o la genuinità della risoluzione consensuale, attraverso l’utilizzo di un modulo numerato e datato, scaricabile dal sito ministeriale, pena l’inefficacia delle dimissioni e della risoluzione consensuale.

La seconda fase

Dopo l’entrata in vigore delle norma è previsto il passaggio alla seconda fase che sarà attuata attraverso un sistema di monitoraggio e verifica degli esiti di ogni provvedimento emanato.

Le considerazioni contenute nel presente contributo sono frutto esclusivo del pensiero dell’Autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza

Rif. Rossella Schiavone - Funzionario del Ministero del Studioventiquattro Impresa Lavoro

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