Domanda assegno maternità 2015 Comune e Stato INPS: importo e durata
- Cristina Bonesi
- 28 apr 2015
- Tempo di lettura: 4 min
L'assegno di maternità 2015 INPS a carico del Comune o dello Stato è una prestazione assistenziale riservata a seconda dei casi a madri o padri naturali o a persone che hanno adottato o preadottato bambini.
La differenza tra le due prestazioni è che quella a carico del Comune è un contributo economico pagato dall'INPS per le mamme disoccupate mentre quello a carico dello Stato è per madri naturali e adottive, per padri anche adottivi che siano però lavoratori anche precari.
L'erogazione di entrambe le prestazioni, avviene previa richiesta da parte del soggetto interessato e quindi, previa presentazione del modulo domanda INPS da far trasmettere per via telematica al Caf o intermediari, oppure, direttamente se si possiede il Pin dispositivo INPS per utilizzare i servizi telematici dell'Istituto, dopo che sia stato verificato il possesso dei requisiti di accesso al benefico richiesto.
Assegno di maternità 2015 Stato mamme lavoratrici e precarie:
L'assegno di maternità 2015 Stato è una prestazione assistenziale a carico appunto dello Stato e pagato dall'Inps che spetta a madri e padri lavoratori anche precari. Ai fini di fruizione del beneficio, l'interessata/o deve presentare domanda tramite apposito modulo Inps e se verificati i requisiti rientra nella prestazione, riceve l'assegno.
Requisiti assegno di maternità 2015 Stato: essere residenti in Italia ed essere cittadini italiani, comunitari o extracomunitari.
Per le mamme lavoratrici inoltre sono richiesti almeno 3 mesi di contributi versati per maternità negli ultimi 18 mesi e 9 mesi prima del parto, o dell'ingresso del bambino in famiglia in caso di adozione.
Mamme in disoccupazione ASpI, mobilità o in cassa integrazione: Se la mamma lavoratrice perde il lavoro ma ha svolto l'attività per almeno 3 mesi ed ha quindi ottenuto il diritto alle prestazioni previdenziali o di assistenza, il periodo massimo che può intercorrere tra la perdita del lavoro e la data effettiva del parto non può essere superiore ai 9 mesi. Per cui tra l'ultima indennità pagata dall'Inps e la data del parte non possono passare più di 9 mesi.
Mamme licenziate o che si sono licenziate: Se la mamma durante la gravidanza cessa il contratto di lavoro anche per dimissioni volontarie, per ottenere l'assegno di maternità dello Stato deve far valere 3 mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi prima del parto.
Mamme in gestione separata: per avere diritto all'assegno di maternità servono 3 mesi di contributi versati nei 12 mesi precedenti l’inizio del congedo obbligatorio ordinario ossia dall'ottavo mese di gravidanza o anticipato in caso per esempio di gravidanza a rischio.
Per il padre lavoratore che sostituisce la mamma per abbandono o affidamento esclusivo, il requisito contributivo è lo stesso della mamma lavoratrice o precaria, quindi almeno 3 mesi di contributi versati, stesso presupposto se il padre è affidatario preadottivo nel caso in cui la separazione dei coniugi arrivi durante il percorso di preadozione, oppure, in caso di adottante in caso di adozione senza affidamento sopraggiunta dopo la separazione dei coniugi.
Se il papà riconosce il bimbo appena nato o è marito della donna che adotta o preadotta, in caso di decesso della mamma naturale o adottiva, può presentare domanda assegno di maternità all'INPS se alla data di presentazione della richiesta si trova nelle seguenti condizioni: residenza in Italia, figlio minore presente sullo stato di famiglia, padre potestà e non affidato ad altre persone o istituti, se la donna non ha già fruito del beneficio. Solo in questo caso, l'INPS esclude il requisito dei 3 mesi di contributi.
Quanto spetta per l'assegno di maternità e per quanti mesi? L'importo assegno rivalutato annualmente, è per il 2014 pari a 2.082,08 (circolare n. 20 del 6.02.2014, par. 10), importo che viene pagato dallo Stato ma erogato dall'INPS in un'unica soluzione o mensile per 5 mesi. Per l'importo 2015 si dovrà attendere la nuova circolare INPS per i primi di febbraio.
Assegno maternità 2015 Comune mamme disoccupate:
L'assegno di maternità 2015 Comune è un'agevolazione a carico dell'Amministrazione comunale di residenza che viene pagata dall'INPS, previa specifica richiesta da parte dell'interessata e verifica dei requisiti ai fini di riconoscimento del beneficio.
Chi può fare domanda all'INPS?
Diciamo subito che, l'assegno a carico del Comune è riservato alle mamme disoccupate e casalinghe che non lavorano o che non possono far valere almeno 3 mesi di contributi negli ultimi 18 mesi, che hanno partorito, adottato o ricevuto in affidamento preadottivo un bambino. Possono fare richiesta quindi le cittadine italiane residenti nel Comune, cittadine comunitarie o extracomunitarie in possesso della carta di soggiorno al momento della presentazione della domanda o comunque entro 6 mesi dalla data del parto, o dello Status di Rifugiato politico.
Quant'è l'importo della prestazione?
L' importo assegno maternità Comune INPS viene rivalutato ogni anno in base all'adeguamento ISTAT per il 2014 ad esempio è di 338,21 euro per cinque mensilità e quindi a complessivi Euro 1.691,05 reddito ISEE pari a 16.921,11.
Per quanti mesi la mamma disoccupata o casalinga riceve l'assegno?
La prestazione a carico del Comune è per un massimo di 5 mesi.
Quali sono i requisiti che deve possedere la mamma per avere l'assegno di maternità Comune?
Essere residenti nel Comune presso il quale si richiede la prestazione, avere un reddito ISEE complessivo non superiore alla soglia fissata ogni anno dallo Stato in base alle variazioni ISTAT, non avere alcuna copertura previdenziale o averla entro un determinato importo fissato annualmente, non essere già beneficiarie di altro assegno di maternità INPS ai sensi della Legge 488/99.
Assegno di maternità 2015 come e dove presentare la domanda?
Dove, quando e come si presenta la domanda? La domanda per l'assegno di maternità 2015 Comune per mamme disoccupate o dello Stato per mamme lavoratrici o precarie, si presenta con modulo INPS da trasmettere online mediante i servizi telematici dell'Istituto.
Pertanto, l'interessata può rivolgersi gratuitamente ai Caf per la presentazione della richiesta o inserirla direttamente e trasmetterla all'Inps se è in possesso del Pin dispositivo on line Inps. La domanda va presentata entro 6 mesi dalla nascita del bambino o nei casi di adozione o affidamento, dalla data di ingresso del bimbo nella famiglia.

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